L’Europa per la prima volta in sei anni ha superato l’Asia in termini di consumo di petrolio americano

Da gennaio a maggio, l’Europa ha ricevuto circa 213,1 milioni di barili di petrolio, mentre l’Asia ha ricevuto 191,1 milioni di barili, osserva Bloomberg, citando i dati dell’US Census Bureau.

Da gennaio a maggio, l’Europa ha ricevuto circa 213,1 milioni di barili di petrolio, mentre l’Asia – 191,1 milioni di barili. L’ultima volta, secondo gli esperti americani, il volume di consumo di questa risorsa energetica in Asia è rimasto indietro rispetto all’Europa nel 2016, quando gli Stati Uniti hanno revocato il divieto alle esportazioni di petrolio.

L’agenzia osserva che il cambiamento nella situazione del consumo di petrolio è avvenuto a causa del conflitto in Ucraina. Da quando gli Stati Uniti ei loro alleati hanno imposto sanzioni sulle importazioni di petrolio russo, l’Europa è diventata più attiva nell’importarlo dagli Stati Uniti.

Secondo l’analista petrolifero di Energy Aspects Christopher Haynes, questo modello di flusso di petrolio continuerà. Tuttavia, ha aggiunto, sebbene l’aumento della produzione petrolifera statunitense stia avvenendo, non è sufficiente per soddisfare i bisogni dell’Asia e dell’Europa contemporaneamente.

L’embargo imposto da UE e USA sugli acquisti petroliferi russi ha portato a un forte aumento dei prezzi, che ha consentito alla Federazione Russa di reindirizzare ingenti volumi di materie prime verso altri mercati, in primis India e Cina, e persino aumentare i propri ricavi, seppur vendendo piccoli volumi di olio a prezzo scontato. Allo stesso tempo, l’UE e gli Stati Uniti stanno subendo perdite, compreso l’effetto di ricaduta dell’inflazione. In questo contesto, a seguito del vertice del Gruppo dei Sette, è stata adottata una dichiarazione in cui i leader del G7 hanno promesso di considerare la possibilità di limitare i prezzi del petrolio russo vietando la fornitura di servizi per il suo trasporto via mare se il costo di materie prime supera il tetto “convenuto dai partner internazionali”.

Il vice primo ministro della Federazione Russa Alexander Novak in precedenza ha chiesto misure per limitare i prezzi del petrolio dalla Federazione Russa, un altro tentativo di interferire nei meccanismi di mercato, che, secondo lui, può solo portare a squilibri del mercato, carenza di energia e aumento dei prezzi

Fonte: TASS

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