
Il patatrac è vicino. La crisi di governo è ormai conclamata e dopo lo strappo del M5S che non voterà la fiducia al Senato sul Decreto Aiuti, sarà formalizzata nel pomeriggio quando il premier Mario Draghi salirà al Quirinale dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per rimettere il mandato.
Cosa succederà, dunque? Secondo più indiscrezioni il Capo dello Stato potrebbe rimandare in Parlamento il premier: potrebbe nascere un Draghi bis fino a maggio 2023. Secondo il presidente, infatti, il governo non è caduto con un voto d’aula e, anzi, il Senato oggi darà la fiducia senza però i voti del M5S. La maggioranza che sostiene il governo, però, non c’è più e il premier deve prenderne atto. Per Mattarella, però, potrebbe non essere necessario tornare alle urne: non è una crisi parlamentare, non mancano i numeri per governare (infatti oggi il governo otterrà comunque la via libera sul Decreto Aiuti anche senza il M5S). Il Capo dello Stato potrebbe rimandare alle Camere il premier, magari con un rimpasto di governo, (con la sostituzione dei ministri e dei sottosegretari pentastellati) per poi far continuare l’azione governativa fino alle elezioni a scadenza naturale.
Potremmo subire quindi un nuovo rimpasto, senza rispettare ancora una volta le volontà del popolo Italiano.